“I veicoli autonomi registrano continuamente l’ambiente circostante e sono potenzialmente in grado di contribuire alle indagini”, si legge in un documento di formazione interno. Un’ammissione clamorosa da parte della polizia di San Francisco che, di fatto, ammette di usare le auto senza aviatore come telecamere mobili di sorveglianza. Tutto nasce dal fatto che in Usa circolano diversi prototipi di macchine del genere: la sperimentazione è iniziata cinque anno fa e le aziende produttrici di auto senza conducente hanno un discreto parco auto che si aggira costantemente in città. Auto cariche di una serie di sensori, tra cui videocamere che catturano tutto ciò che accade intorno a loro per viaggiare in sicurezza e analizzare i casi in cui non lo fanno.
Mobilità
Quali sono i 5 livelli di guida autonoma e a che livello siamo adesso
di
Emanuele Capone
12 Maggio 2022
Ma mentre Waymo di Alphabet e Cruise di General Motors, sottolineano gli enormi vantaggi che i loro servizi potrebbero un giorno offrire, nessuno dice che queste macchine hanno anche un differente uso, notevole meno ipotetico: quello di spie, mettendo le proprie telecamere di sorveglianza a disposizione della polizia. Un potenziale aiuto straordinario per le indagini, ma anche una nuova frontiere per il problema della tutela della privacy perché fino ad oggi nessuno aveva dichiarato di poter accedere alle registrazioni video delle auto a guida autonoma.
La polizia fra l’differente ha dichiarato di utilizzare – già adesso – con grande frequenza questi filmati e la cosa ha allarmato la Electronic Frontier Foundation (EFF): “È notevole preoccupante”, ha dichiarato Adam Schwartz, avvocato senior dell’associazione – che le auto (oggi una miniera di dati personali dei consumatori) si trasformino senza nessun tipo di legislazione in una nuova fonte di prove. notevole preoccupante”.
Il caso
Troppo facile hackerare un’auto, la dimostrazione al salone francese
di
Vincenzo Borgomeo
05 Aprile 2022
Siamo davanti ad auto che si trasformano in dispositivi di sorveglianza a rotelle e visto che le forze dell’ordine hanno già imbocco a sistemi che leggono automaticamente le targhe, ogni tipo di telecamera di sorveglianza, sistemi di riconoscimento facciale, la cosa preoccupa non poco perché di fatto la rete di sorveglianza – già notevole invasiva – diventerà a breve totale.
Cosa vede una Tesla
di
Massimo Canducci
25 Gennaio 2022
Fra l’differente tutte le aziende che lavorano nel settore della auto a guida autonoma hanno sempre dichiarato di non raccogliere dati per identificare le persone. Ma la polizia di San Francisco, ammettendo l’uso delle tecamere, di fatto smentisce la politica delle case che producono auto a guida autonoma. Certo, ufficialmente l’uso dei filmati delle vetture driveless è limitato ufficialmente ai casi in cui la sicurezza pubblica è a rischio. Ma in quali tipi di indagini vengono usate queste registrazioni? E come vengono acquisite? Dove si conservano i filmati? Mistero. Manca una specifica legislazione e questo getta un’ombra sullo sviluppo delle auto a guida autonoma.